07 giugno, 2024

Franco Basaglia 100 - alcuni capisaldi

liberamente tratti da: https://www.saluteinternazionale.info/2024/06/franco-basaglia-100-4/?pdf=23289 - Viviamo in un’epoca dominata dagli ideali di indipendenza, autosufficienza, egoismo e narcisismo. Ma la brama sfrenata di libertà individuale provoca in un numero crescente di persone un senso di fragilità, di vulnerabilità, di solitudine. - Franco Basaglia: ha restituito alla malattia e ai malati mentali tutta la loro complessità, senza negarne l’individualità, anzi rendendola possibile e riconoscibile, ha sollecitato il mondo dei “sani” a prendere consapevolezza dei meccanismi che possono produrre disagio estremo in chi si trova in condizioni di particolare fragilità e a costruire contesti accoglienti per queste persone, invece di deresponsabilizzarsene chiudendole al di là di muri. In questo senso ha anche anticipato l’approccio che oggi va sotto i termini “etica della cura” e “caring society”: una società in cui il bisogno di ricevere e dare cura non sia marginalizzato ed invece costituisca un principio guida nelle relazioni e organizzazioni 8 - Abbiamo bisogno di tornare a Basaglia per rimettere al centro, nella concretezza delle pratiche, oltre le vuote affermazioni, la persona nella sua corporeità, relazionata e contestualizzata, i suoi bisogni, diritti, desideri, in particolare se fragile e esclusa. - Oggi potremmo dire che rispetto a cinquanta anni fa è diverso, perché tutti crediamo alla evidence based mental health. Ma l’introduzione da parte dell’OMS di una metodologia innovativa per mettere le evidenze al servizio delle pratiche, ci deve fare ricredere, raccomandando che le evidenze devono nascere dalla combinazione dei dati sperimentali e osservazionali coi valori, le scelte etiche e le preferenze dei destinatari. E in psichiatria, dove l’evidenza sperimentale è debole, l’osservazione, i valori, l’etica e la soggettività degli utenti prevalgono.

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