In un recente articolo su La Repubblica A&F (29.06.20) Paolo Boccardelli, direttore Luiss BS , ha bene messo in evidenza alcuni aspetti critici sulla formazione nel post CoVid-19.
Tutti speriamo e auspichiamo che il prezzo pagato al CoVid sia anche una occasione di cambiamento da cogliere. Ecco i cambiamenti per la formazione in un mondo che cambia:
Tra le nuove sfide che il Paese dovrà affrontare rientrano l’analisi e la comprensione dei trend globali in uno scacchiere geopolitico in continua evoluzione.
Per rispondere a tutto ciò il sistema di formazione dovrà poggiare su tre pilastri:
- Competenze digitali
- Competenze di dominio (specifiche di settore)
- Competenze trasversali
Saranno sempre più indispensabili competenze trasversali come intelligenza emotiva, critical thinking, analytical thinking, problem solving, capacità di un-learn e re-learn, creatività, e orientamento all’innovazione.
Ma per fare tutto ciò, occorre rinnovare in maniera quasi radicale l’offerta formativa, nei contenuti e nei metodi.
I punti critici messi in evidenza da Boccardelli impattano sul servizio sanitario? Occorre o no rinnovare i percorsi formativi delle 32 diverse figure professionali coinvolte a vario titolo nell'assistenza sanitaria? Chi sta lavorando a questa radicale riprogettazione, o non ci interessa?
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