01 giugno, 2020

CoVid-19 e l'incertezza

Il tempo è un fattore critico primario in ogni azione della nostra vita. Il tempo è un fattore critico della attuale pandemia da CoVid-19.

E' un fattore critico non solo in quanto misura e limite delle azioni individuali e collettive, ma anche nel vissuto emotivo di ciascuno di noi, magari in maniera diversa, individualizzata, ma presente.

Ci aspettiamo, abbiamo imparato negli anni, che determinate esperienze, determinate situazioni, possano durare un certo tempo. In un film di qualche anno fa, il protagonista misurava le attività in "unità tempo". Ogni attività consuma una certa quantità di "unità tempo".

Tornando al tema della attuale Pandemia, con una accettabile dose di approssimazione, possiamo dividere le malattie in 2 grandi macrocategorie. Tradizionalmente riteniamo, più o meno a ragione, che le malattie infettive hanno una fase di incubazione determinata (14 gg), una fase acuta e quindi l'esito.  
L'atra macrocategoria, dicotomica rispetto alla precedente, è rappresentata dalle patologie croniche, le chiamiamo Long Term Care. 
Indefinibile la data di esordio e la durata, ugualmente la fase di incubazione.
Indefinibile la durata della patologia e quindi la data della guarigione che, semplicemente non c'è.

Quando conosciamo i tempi, veri o presunti di una situazione, siamo nel campo del prevedibile. Di contro la non conoscenza dei tempi ci colloca nell'imprevedibile. Incertezza.

Ormai sembra evidente che la sanità pubblica può adottare, giustamente, comportamenti straordinari per fronteggiare le soluzioni emergenti. Stato di necessità.
Ormai abbiamo imparato che la lettura dicotomica: malattie infettive vs LTC non corrisponde alla realtà. Gia l'AIDS si è manifestato come una infezione da Hiv con un decorso assimilabile ad una malattia cronica (riacutizzazioni e remissioni), non coerente con la meccanica delle malattie infettive classiche.

L'atteggiamento, la capacità di attenzione, anche della sanità pubblica, sembra in qualche modo legata al tempo. Quello che accade in un tempo definito ci galvanizza e determina provvedimenti, anche straordinari. Quello che accade in un tempo lungo, indefinito, scappa dalla nostra attenzione. Non è una priorità. Indipendentemente anche dalla effettiva mortalità.
L'epidemia di CoVid-19 ci sta allenando all'incertezza. Le indagini sierologie, ma anche i tanto attesi tamponi, non forniscono tutte le informazioni di cui avremmo bisogno. 

Dobbiamo accettare di uscire da una logica un po' meccanicistica:
causa > effetto > risoluzione. 
Dobbiamo accettare l'incertezza dei problemi di salute che hanno tempi indefiniti, forse lunghi.
Questo ci insegnerà a dedicare attenzione, a tollerare, a prioritarizzare le LTC. Questo diverso atteggiamento determinerà la più adeguata allocazione di risorse alla assistenza territoriale. Questo forse ci porterà a studiare diversi metodi e strumenti di intervento.  

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