Nella esperienza quotidiana di questi ultimi 60 giorni, abbiamo tutti verificato che le Pandemie si manifestano attraverso tre dimensioni. La dimensione salute/malattia, la dimensione economica, la dimensione delle relazioni.
La prima è quella che abbiamo potuto osservare di più. E' anche quella su cui il Paese ha investito maggiormente.
Si è intervenuto molto sulle attività cliniche e assistenziali, con notevoli progressi, incrementando i posti letto e sperimentando terapie più efficaci, tanto da uscire dalla fase 1 e dalla fase 2. E' prevedibile che nuovi eventuali focolai epidemici, se trattati precocemente, non renderanno necessario un ritorno al lockdown.
Sulla dimensione delle relazioni ho letto qualcosa e personalmente, come tutti, ho sperimentato l'isolamento affettivo, surrogato almeno in parte dalla tecnologia che ci ha permesso di rimanere comunque sempre connessi a parenti ed amici. Ho la convinzione che su questo tema varrebbe la pena di ragionarci maggiormente. Come la dimensione relazionale e l'assenza di contatto, ha pesato su di noi in questi 60 giorni, è stato poco indagato. Lo studio dell'epidemiologia delle relazioni è rimasto ancora schiacciato tra il progredire della malattia e la crisi economica.
Per quanto attiene alla dimensione economica mi è capitato di leggere recentemente (vedi Paolo Vineis, salute senza confini) che gli economisti sono da tempo a studiare la relazione che lega le Pandemie alle gravi crisi economiche. Una relazione che evidentemente non è solo rappresentata dal blocco delle attività produttive per la necessità di ridurre i rischi di contagio. Il collegamento tra crisi economica e rischi per la salute è determinato da un modello di sviluppo che diventa fattore di rischio per la salute dell'intera comunità, superando i confini del posto di lavoro. Il rischio sul lavoro diventa rischio ambientale. Recentemente su Jacobin è stato pubblicato un interessante articolo dal titolo crisi sanitaria e crisi ecologica che propone una lettura sistemica dell'attuale Pandemia.
Ci è mancata anche l'immaginazione per pensare che questo mondo mobile, globale, pieno di gente, non poteva funzionare all'infinito in base ai vecchi principi (Olga Tokarczuk - Nobel per la letteratura 2018).
Dobbiamo recuperare l'immaginazione per pensare un futuro diverso dove ambiente e salute siano più fortemente concatenati
L'impegno richiesto alle aziende sanitarie dalla diffusione del virus SARS-COV-2 è stato, ed è ancora, notevolissimo. Per anni abbiamo detto che la vera emergenza salute è rappresentata dalle malattie cronico-degenerative, a queste dobbiamo dedicare maggiore intelligenza organizzativa e risorse. Improvvisamente, apparentemente, la Pandemia sembra capovolgere questo assioma, la priorità torna ad essere rappresentata dalle malattie infettive con i loro modelli di diffusione e di trattamento. L'assistenza ospedaliera il fulcro dell'organizzazione.
Bene, se cerchiamo di sforzarci di capire cosa possiamo imparare dal Covid-19, con una certa dose di accettabile approssimazione, possiamo dire che per quanto di competenza della Salute Pubblica sono riemerse alcune questioni. Alcune vecchie questioni. L'assistenza territoriale non esiste, troppo povera di risorse e spesso con un know how non aggiornato. Nessuna reale possibilità di negoziazione con la Medicina generale. Poca capacità di una reale presa in cura e presa in carico, in funzione della complessità assistenziale, da parte del Distretto. Tutte questioni che pesano negativamente tanto per la efficace gestione della fase 3 della Pandemia Covid-19, che per la sempre necessaria gestione delle patologie cronico-degenerative (Long Term Care). Le stesse questioni irrisolte.
Stratificare la popolazione per fattori di rischio.
Definire percorsi clinico assistenziali in relazione alle evidenze di letteratura
Attivare modalità di presa in cura e presa in carico in funzione della complessità assistenziale
Definire un Piano di comunicazione e di coinvolgimento dei medici di medicina generale.
Il tema della salute è così fortemente legato all'uomo, alla sua radice che il prezzo pagato in vite umane alla Pandemia di Covid-19, ha violentemente richiamato l'attenzione di tutti su alcuni aspetti strutturali del Sistema.
Gli operatori sanitari, in questa realtà caratterizzata da vite sempre più interconnesse, devono tornare ad interrogarsi sui modelli di sviluppo del mondo produttivo.
Attivare modalità di presa in cura e presa in carico in funzione della complessità assistenziale
Definire un Piano di comunicazione e di coinvolgimento dei medici di medicina generale.
Il tema della salute è così fortemente legato all'uomo, alla sua radice che il prezzo pagato in vite umane alla Pandemia di Covid-19, ha violentemente richiamato l'attenzione di tutti su alcuni aspetti strutturali del Sistema.
Gli operatori sanitari, in questa realtà caratterizzata da vite sempre più interconnesse, devono tornare ad interrogarsi sui modelli di sviluppo del mondo produttivo.
Abbiamo imparato dalla Pandemia che è indispensabile rimettere mano all'algoritmo salute/malattia e abbiamo anche capito che lo dobbiamo fare ora.
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grazie per interessamento