30 aprile, 2020

Epidemia Covid-19, fase 2, classe dirigente. Trattateci da adulti

 A proposito di analfabetismo della nostra classe dirigente, del Maestro Manzi e del suo corso di istruzione popolare per l’adulto analfabeta (vedi Enrico Fontana FB 30 aprile ’20: Non è mai troppo tardi), voglio dire tre cose basiche. A rischio di apparire superficiale credo sia necessario ribadire poche affermazioni di buon senso.
1.     SARS-CoV-2 è ormai diventato un nostro congiunto. Nei mesi futuri continuerà a fare visita a qualcuno di noi. Dobbiamo organizzargli un’adeguata accoglienza.
2.     L’accoglienza deve essere organizzata sul territorio. Abbiamo implementato i posti letto di differente livello assistenziale, va ora realmente potenziata la capacità dei servizi sanitari territoriali di intercettare i nuovi casi prima del manifestarsi della conclamata sintomatologia. Per gestire questo livello assistenziale le competenze ci sono. I SISP (servizi di sanità pubblica) di tutte le ASL hanno dato le indicazioni operative, i medici di distretto (livello organizzativo quasi dimenticato fino ad ora) devono avere le risorse umane per applicare le indicazioni operative (percorsi covid). Le assunzioni per adeguare le risorse, alle vecchie e alle nuove esigenze, sono in corso.
3.     Il Servizio civile, e i commissari del caso, devono rendere disponibili i tamponi. I test sierologici devono essere praticati secondo le indicazioni dell’ISS.
Tutto questo basta? Certamente no. Manca l’adesione popolare, manca la partecipazione. La fase 2, 2a e 2b si reggono sui comportamenti. Il c.d. distanziamento sociale rappresenta una forte assunzione di responsabilità dei singoli cittadini, quindi un avvicinamento emotivo dell’altro da proteggere e difendere con gli idonei strumenti (mascherine) e comportamenti. La fase 2 necessità di fiducia e solidarietà. I droni, i controlli di polizia e l’esercito (chiamo l’esercito) non consentiranno mai di raggiungere l’obiettivo. La differenza fra uno stato autocratico e uno stato di matura democrazia si regge su questo. 
I cittadini devono fare la loro parte, le associazioni di cittadini devono non cadere nelle trappole mediatiche che ci portano a discutere giorni e giorni sul più corretto significato della singola parola
contenuta nell’ultimo dpcm. 
Le associazioni di cittadini devono lavorare alla responsabilizzazione della comunità sui temi della salute pubblica.

3 citazioni a mia scelta sul tema:

1.     parafrasando un mio maestro: non voglio finire la mia esperienza trafitto da un decreto (si può morire di dpcm (JJ Guibert)
2.     le epidemie si battono con la fiducia dei cittadini verso le classi dirigenti (S. Zizek)
3.     in una società libera e di fronte a problemi dove il bene dei singoli e il bene di tutti si implicano strettamente, la legge incontra limiti di efficacia se non può contare sulla partecipazione e responsabilità di ciascuno e di tutti. (G. Zagrebelsky)

24 aprile, 2020

#25aprile 2020 #iostoacasa

In questi giorni mi è capitato di leggere alcune considerazioni, sulla festa della Liberazione, che vedo in qualche modo fra loro collegate.
  1. Non dimenticare l'anniversario del 25 aprile del 1945, i suoi valori, i suoi ideali.
  2. La proposta di alcuni di festeggiare il 25 aprile del 2020 la liberazione dal virus SARS-COV-2. Bisogna chiedersi per prima cosa se è vero che ci siamo liberati dal virus, ma soprattutto quali sono gli elementi che collegano l'epidemia Covid-19 alla Liberazione d'Italia, all'anniversario della Resistenza. C'è qualcosa che abbiamo riconosciuto nella gestione della Pandemia che riecheggia atteggiamenti autoritari o il rischio di qualche forma di assolutismo ?
  3. In una recente intervista Barca ha affermato che il metodo di intervento del servizio pubblico, è il territorio e la prossimità. Nel territorio i Tavoli di partecipazione mettono a confronto cittadini, tecnostruttura e terzo settore, attuano gli interventi. (ESPRESSO REPUBBLICA.IT - I dialoghi del nostro tempo: Marco Damilano con Fabrizio Barca)
  4. Sono, purtroppo, i fatti, soprattutto quelli che non accadono a insinuare il dubbio che esista un problema, profondo, di cultura politica nel nostro Paese. Non basta crederci in quei valori e neppure predicarli. Servono competenze, radici profonde nella società, visione del futuro. (Enrico Fontana, segreteria nazionale Legambiente, FB 21.04.20)
Nei prossimi giorni finalmente saremo chiamati, come cittadini e lavoratori, a passare alla fase 2 di contrasto all’epidemia di Covid-19. La fase 2, ancora più che la precedente, sarà giocata nel territorio, introduce alcune attività di ripartenza, definendo un ritorno alla quasi normalità. 
La ripartenza prevede precise regole di comportamento per il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine. 
La riuscita della fase 2 è quindi legata alla capacità dei nostri politici di credere nei valori della partecipazione attiva e non farsi tentare dalla falsa retorica dei pieni poteri. Il successo della fase 2 è nella Comunità educante dove si incontrano le competenze dei tecnici e la conoscenza del territorio di amministratori e terzo settore. 

W il 25 aprile

20 aprile, 2020

#iostoacasa

Talvolta si commette l'errore di pensare che il problema e la soluzione siano la stessa cosa. La stessa come positivo (la soluzione), e negativo (il problema). Due facce della stessa medaglia.
L'errore spesso è dovuto al confondere un epifenomeno del problema, con il problema stesso nella sua interezza e complessità.
I disastri che la pandemia di covid-19 sta producendo (e produrrà) nella dimensione economico/finanziaria del fenomeno, sono l'ultimo aspetto assunto da un sistema produttivo logoro e fondato su valori superati (è necessario passare dal capitalismo di fortuna al mercato etico).
I danni causati alla salute dei cittadini dalla pandemia chiamano in causa molteplici aspetti che fondano le radici in fenomeni e accadimenti molto precedenti al CoVid.
Se rimaniamo ancorati alla lettura degli epifenomeni non solo non capiremo come passare dalla fase 1 alla fase 2, ma corriamo il rischio di rimanere per un tempo indefinito nella fase 1.
E' indispensabile passare all'azione, come dice il Dalai Lama, sviluppando Oasi di libero pensiero, come dice Edgar Morin. 

16 aprile, 2020

#iostoacasa

L'epidemia (pandemia) di covid-19 ha 3 dimensioni:

  1. sanitaria / salute 
  2. economica / finanziaria
  3. culturale / sociale
le tre dimensioni non possono essere considerate separatamente. Una interagisce con le altre. 
E' difficile dire che una abbia più peso delle altre

E' indispensabile agire / intervenire sulle tre dimensioni senza poter dire da quale cominciare

Morin ci suggerisce di sviluppare oasi di libero pensiero

Il Dalai Lama ci avvisa che la preghiera non basta, quindi serve l'azione

09 aprile, 2020

Roma 9 aprile 2020 - #iostoacasa
ultimo giorno di incarico di Direttore sanitario ASL Roma 6
da domani potrò dedicarmi solo a cosa mi interessa davvero
La pandemia di covid-19 offre una formidabile occasione di riflessione sul tema dei servizi sanitari e sul tema della salute pubblica. Sanità (servizio sanitario) bene comune.
Fase 2 - come entrarci e come uscirne:
  1. tamponi
  2. indagini sierologie 
  3. sorveglianza attiva dei contatti
  4. DPI
La domanda è: abbiamo le risorse (umane e tecnologiche) necessarie ?

Agricoltura sostenibile