A proposito di analfabetismo della nostra classe dirigente, del Maestro Manzi e del suo corso di istruzione popolare per l’adulto analfabeta (vedi Enrico Fontana FB 30 aprile ’20: Non è mai troppo tardi), voglio dire tre cose basiche. A rischio di apparire superficiale credo sia necessario ribadire poche affermazioni di buon senso.
1. SARS-CoV-2 è ormai diventato un nostro congiunto. Nei mesi futuri continuerà a fare visita a qualcuno di noi. Dobbiamo organizzargli un’adeguata accoglienza.
2. L’accoglienza deve essere organizzata sul territorio. Abbiamo implementato i posti letto di differente livello assistenziale, va ora realmente potenziata la capacità dei servizi sanitari territoriali di intercettare i nuovi casi prima del manifestarsi della conclamata sintomatologia. Per gestire questo livello assistenziale le competenze ci sono. I SISP (servizi di sanità pubblica) di tutte le ASL hanno dato le indicazioni operative, i medici di distretto (livello organizzativo quasi dimenticato fino ad ora) devono avere le risorse umane per applicare le indicazioni operative (percorsi covid). Le assunzioni per adeguare le risorse, alle vecchie e alle nuove esigenze, sono in corso.
3. Il Servizio civile, e i commissari del caso, devono rendere disponibili i tamponi. I test sierologici devono essere praticati secondo le indicazioni dell’ISS.
Tutto questo basta? Certamente no. Manca l’adesione popolare, manca la partecipazione. La fase 2, 2a e 2b si reggono sui comportamenti. Il c.d. distanziamento sociale rappresenta una forte assunzione di responsabilità dei singoli cittadini, quindi un avvicinamento emotivo dell’altro da proteggere e difendere con gli idonei strumenti (mascherine) e comportamenti. La fase 2 necessità di fiducia e solidarietà. I droni, i controlli di polizia e l’esercito (chiamo l’esercito) non consentiranno mai di raggiungere l’obiettivo. La differenza fra uno stato autocratico e uno stato di matura democrazia si regge su questo.
I cittadini devono fare la loro parte, le associazioni di cittadini devono non cadere nelle trappole mediatiche che ci portano a discutere giorni e giorni sul più corretto significato della singola parola
contenuta nell’ultimo dpcm.
Le associazioni di cittadini devono lavorare alla responsabilizzazione della comunità sui temi della salute pubblica.
3 citazioni a mia scelta sul tema:
1. parafrasando un mio maestro: non voglio finire la mia esperienza trafitto da un decreto (si può morire di dpcm (JJ Guibert)
2. le epidemie si battono con la fiducia dei cittadini verso le classi dirigenti (S. Zizek)
3. in una società libera e di fronte a problemi dove il bene dei singoli e il bene di tutti si implicano strettamente, la legge incontra limiti di efficacia se non può contare sulla partecipazione e responsabilità di ciascuno e di tutti. (G. Zagrebelsky)