ultim'ora:
Recovery Plan ... Nasceranno 2564 case della comunità (nuovo nome delle case della salute), con dentro i medici convenzionati, per la presa in carico globale della persona, una ogni 24500 abitanti, e in media una per ogni aggregazione territoriale di medici di famiglia
Salute, e non sanità o sanitario, evidentemente si vuole richiamare quella dimensione, individuale ma anche collettiva, olistica che chiama in causa lo star bene, il benessere che, come abbiamo imparato è molto di più che la semplice assenza di malattia (sintomi e segni obiettivi di un quadro patologico definito o da definire). Uno stato di complessivo benessere che ha a che fare con un insieme di elementi che comprendono anche la dimensione psicologica e relazionale. Lo stato economico (povertà/benessere). L'ambiente di vita e di lavoro. La dimensione sociale, il sapere/potere godere di diverse opportunità capaci di produrre benessere (ascoltare la musica, leggere un libro, ... ).
Casa è un lemma fortemente evocativo, sicuramente non scelto a caso. La casa evoca la famiglia o meglio il gruppo di appartenenza. Sentirsi a casa significa sentire di condividere un legame forte con chi condivide lo spazio con noi. E chi è il padrone di casa ?
Cominciando a tirare qualche filo di questo ragionare possiamo assumere come paradigma della CdS che:
- la salute è un bene comune di una comunità, oltre che lo stato di ogni singolo membro della comunità;
- la casa rappresenta uno spazio comune di una comunità che si riconosce in alcuni valori per promuovere e tutelare la salute, in particolare dei soggetti fragili. La casa ha un suo stile che è rappresentato dalla presa in carico. Quindi non prestazioni (del SSR) ma percorsi di cura personalizzati.
Una casa dalle porte aperte, alla comunità che condivide valori, e vuole contribuire al bene comune (volontariato, terzo settore).
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grazie per interessamento