14 dicembre, 2019

la visione progettuale del sistema

Per chi ha già trascorso con il SSN più di 30 anni,  per molti di questi (io credo), o almeno per un certo significativo numero di questi, lavorare nei servizi pubblici ha rappresentato un impegno politico, teso a migliorare la qualità dei servizi, la qualità della vita.
Ora non riesco a ricostruire quando e come questo sentimento è venuto meno. Quando qualcuno, e via via molti, hanno cominciato a credere che fosse sufficiente la propria personale permanenza nel sistema a garanzia di quella dimensione politico/sociale a tutela della qualità dei servizi.
Questo diverso modo di pensare ha legittimato (così sembra) ogni individuale strategia finalizzata a mantenere il proprio posto e il proprio ruolo nel sistema.
Io non so dire quando questo è accaduto compiutamente, certo è che ha determinato un cambiamento di visione. E' venuta meno la visione progettuale del sistema. Visione progettuale che in quanto tale è sempre una visione collettiva.
La visione dominante è diventata quella di occupare un posto nel sistema e assumere un ruolo regolatore (acquisire un ruolo di potere) o almeno adattativo (mantenere un ruolo di relativo potere).
Credo proprio che sarebbe utile ricostruire i passaggi che hanno determinato questo cambiamento per ripartire da lì. Ripartire da lì perché credo proprio che la dimensione progettuale collettiva sia indispensabile alla qualità dei servizi e alla qualità della vita della comunità.

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