15 dicembre, 2019

la visione progettuale del sistema e la formazione dei professionisti della salute

“Al professionista di oggi serve più della semplice formazione tecnica” Parisi, Presidente SIPeM

“Il professionista sanitario ha il diritto (e il dovere) di fare una formazione che sia snella, specifica, incisiva, e che in qualche modo sia “bilanciata”: da una parte la formazione tecnica, disciplinare, e dall’altra quella di più ampio respiro, per un professionista che sia un “filosofo”, oltre che un tecnico, nell’accezione di chi riflettere, sa rispondere a quelle che sono le ambiguità, i bisogni e i dilemmi che esistono nella sanità di oggi. Per fare questo serve una sensibilità, che non è innata ma che si può apprendere.
Chi si occupa dei professionisti della salute ha la responsabilità di portare avanti la formazione anche attraverso le scienze umane, in modo tale che la sensibilità dei professionisti possa crescere e acuirsi per fronteggiare tutto questo.”

2 commenti:

  1. Tornerò su questo tema introducendo i descrittori di Dublino

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  2. Condivido la riflessione che ritengo sia ancora più pertinente quando si parla di formazione alla sicurezza.
    Il fallimento dei corsi sulla sicurezza spesso è dovuto a questa mancanza di “filosofia” nel riflettere sui propri comportamenti e atteggiamenti nei confronti del concetto allargato di “prevenzione e protezione della propria salute” Imparare a ragionare e ad avere consapevolezza su cosa ci spinge verso un sistema comportamentale errato o distratto servirebbe con molta probabilità a determinare una reale attenzione alla prevenzione e una maggiore motivazione verso l' autoprotezione.

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grazie per interessamento

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